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2011

SINTESI DELL’ATTIVITA’ SVOLTA 
 

  • Domenica 13 marzo 2011, ore 10.00-12.00 e 15.00-17.00: apertura con visita guidata alla chiesa di San Pietro in Castello e alla Cantina del Torchio

 

  • Domenica 10 aprile 2011, ore 10.00-12.00 e 15.00-17.00: apertura con visita guidata alla chiesa di San Pietro in Castello e alla Cantina del Torchio

 

  • Domenica 17 aprile 2011, ore 15.00: visita a San Pietro e Torchio del gruppo di Azione Cattolica Diocesana di Novara

 

  • Lunedì 25 aprile 2011 (Pasquetta): partecipazione alla “Pasquetta al Monastero” di Castelletto Cervo (partenza alle 11.00 o 11.30 da Carpignano con mezzi propri)

 

  • Domenica 8 maggio 2011, ore 10.00-12.00 e 15.30-17.30: apertura con visita guidata alla chiesa di San Pietro in Castello e alla Cantina del Torchio

 

  • Domenica 29 maggio: visita a siti cluniacensi della zona del Lago d’Iseo

 

  • Sabato 11 giugno, tardo pomeriggio e serata: apertura straordinaria del San Pietro e del Torchio in occasione di Carpignano Moonlight Running 2011

 

  • Domenica 12 giugno 2011, ore 10.00-12.00 e 16.00-18.00: apertura con visita guidata alla chiesa di San Pietro in Castello e alla Cantina del Torchio

 

  • Domenica10 luglio 2011, ore 10.00-12.00 e 16.00-18.00: apertura con visita guidata alla chiesa di San Pietro in Castello e alla Cantina del Torchio

 

  • Domenica 17 luglio 2011, ore 11.00: visita guidata alla chiesa di S.Maria di Lebbia

 

  • Sabato 17 e domenica 18 settembre: viaggio a Cluny.

Posa della placca del Sito Cluniacense sabato 18 giugno

 

Sabato 18 giugno, nel pomeriggio, si è svolta la cerimonia per la posa e lo scoprimento della placca recante il simbolo della Federazione Europea dei Siti Cluniacensi, collocata sulla parete esterna dell'abside nord della chiesa di San Pietro in Castello, prospiciente vicolo Carducci.

 

L'atto ufficiale riveste un valore assai particolare sia per il Comune di Carpignano Sesia, sia per la nostra Associazione. Da un lato, infatti, sancisce pubblicamente l'ingresso del Comune carpignanese (primo in Piemonte!), in quanto proprietario della chiesa di San Pietro, nella Federazione Europea dei Siti Cluniacensi, riconosciuta quale Grande Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa, dall'altro concretizza uno degli scopi statutari dell'Associazione, che è appunto quello di favorire tale ingresso in tempi brevi.

Erano presenti, in rappresentanza della Federazione, due membri del Consiglio Direttivo centrale: la signora Sylvie Roy-Lebreton, del sito cluniacense di Baume-les Messieurs nel Jura francese, ed il signor Luc Jolivel, del sito cluniacense di La-Charité-sur-Loire, nella Nièvre. I due rappresentanti provengono, rispettivamente, dal luogo da cui partirono nell'anno 910 i primi monaci che, al seguito dell'abate Bernone, diedero vita all'abbazia di Cluny, e dal monastero che per la sua importanza fu sempre considerato la "figlia maggiore" di Cluny. Si può dire che l'ingresso di Carpignano nella rete dei siti cluniacensi è stato tenuto a battesimo, idealmente, dalla "madre" (Baume-les-Messieurs) e dalla "figlia" (La-Charitè-sur-Loire) di Cluny: tutto è avvenuto dunque sotto i migliori auspici. Anche il tempo atmosferico, che nel primo pomeriggio di sabato non prometteva nulla di buono, è stato favorevole e beneaugurante: alle dense nubi e alla pioggia battente, dalle 16.00 si è sostituito un sole raggiante e limpido.

Alla presenza di un buon numero di persone convenute, dopo gli interventi di Giacomo Bonenti e di Isabella Varese (Sindaco e Vice sindaco di Carpignano Sesia), di Mariarosa Fagnoni (Presidente dell'Agenzia Turistica provinciale novarese), dell'assessore provinciale Antonio Tenace (in rappresentanza dell'Amministrazione Provinciale) e dei due ospiti francesi, un applauso ha accompagnato lo scoprimento della placca, in precedenza velata dal vessillo dell'Unione Europea.

Subito dopo, all'interno della chiesa di San Pietro, il professor Franco Dessilani, presidente dell'Associazione "Amici del San Pietro", ha tenuto una conferenza dal titolo "Cluny nel Piemonte Orientale", nella quale ha ripercorso le tappe della diffusione dell'ordine cluniacense dapprima in Lombardia (con l'abate Maiolo verso la fine del sec.X e con l'arcivescovo milanese Anselmo III un secolo dopo), poi in Piemonte (dalla fondazione del cenobio di Castelletto Cervo, verso il 1090, in poi), soffermandosi particolarmente sugli insediamenti in terra novarese e vercellese.Si è svolta quindi una visita guidata al castello e alla Cantina del Torchio.

Un aperitivo, preparato ed offerto dalla "Chaine des Rotisseurs" e dalla cantina "Antichi Vigneti di Cantalupo" di Ghemme, ha concluso degnamente il pomeriggio.Tra i presenti, sottolineiamo la partecipazione di rappresentanze del sito cluniacense di Vizzolo Predabissi (MI) e di Castelletto Cervo. Di quest'ultimo comune erano presenti il vicesindaco signor Poma ed il parroco, unitamente ai signori Garella che da decenni sono attivi nella salvaguardia e nella valorizzazione del complesso del monastero da cui per secoli dipese il nostro San Pietro. Si stanno gettando le basi perchè anche Castelletto Cervo entri a far parte della rete dei Siti Cluniacensi.Nella mattinata di domenica 19, nella settecentesca chiesa parrocchiale dell'Assunta (sorta sul luogo di una chiesa medievale anch'essa dipendente da Cluny) la messa solenne è stata accompagnata dal canto del soprano Elisa Gozzi (vicepresidente dell'Associazione), che ha eseguito brani di César Franck e di Wolfgang A.Mozart.

L'emblema della Fédération Europeenne des Sites ClunisiensScelto nel 1994, all'epoca della fondazione della Fédération, il suo emblema si ispira all'antico sigillo degli abati di Cluny, nonchè della congregazione monastica cluniacense. Quest'ultimo era costituito da uno scudo in campo rosso, sul quale spiccano le due chiavi dorate di San Pietro, disposte in forma di croce di Sant'Andrea, e la spada argentea di San Paolo, posta verticalmente al centro con l'elsa in basso. Chiavi e spada avevano due significati: da un lato rimandavano alle figure dei due prìncipi degli Apostoli, Pietro e Paolo, protettori dell'abbazia; dall'altro alludevano ai due poteri esercitati dall'abate di Cluny, che sull'abbazia e sul suo territorio deteneva tanto l'autorità spirituale (le chiavi) quanto la signoria temporale (la spada). Rispetto all'antico stemma abbaziale, l'emblema della Fédération è però in forma di rosone circolare a dieci petali.

La forma circolare vuole esprimere l'unione fra le persone e i siti aderenti; il rosone allude invece ad una forma assai comune nell'architettura e nella scultra romanico-gotica; i petali, infine, sono dieci quante erano le province in cui era suddiviso l'ordine cluniacense nel '200 (Alvernia, Francia, Guascogna, Lionese, Poitou, Germania, Inghilterra, Spagna e Lombardia).Da sabato scorso questo emblema ricco di storia e di significati spicca anche sulla chiesa di San Pietro in Castello.

La sua vista stimoli tutti coloro che la visitano a lavorare per la salvaguardia del passato e per la costruzione di un futuro senza barriere.

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